Da oltre vent’anni, Wikipedia offre gratuitamente un accesso alla conoscenza sempre più completo (L’Humanité)

Il sito si basa su una filosofia del bene comune, senza commercializzazione del prodotto. Il suo fondatore, un broker dell’Illinois di nome Jimmy Wales, sarebbe forse un comunista nascosto? Non proprio: “Penso che sia ottimo che le persone guadagnino un sacco di soldi, sono piuttosto vicino al movimento libertario. Ma non si può fare business con tutto. Non con un sito internet culturale come Wikipedia”. L’enciclopedia funziona quindi sul principio della gratuità in rete, come spiega l’economista Benjamin Grassineau in «La Gratuità. Elogio dell’inestimabile». Si basa su tre pilastri: la libertà di accesso, la mancata retribuzione e la non obbligatorietà, vale a dire che i wikipediani non sono costretti a contribuire per rimanere nel progetto, né sono diretti: non vengono loro dati ordini, compiti da svolgere. Questo dà vita a un’economia del contributo che fa emergere la figura alternativa del contributore che coniuga la partecipazione volontaria all’attività, la creazione di valore sociale e l’interesse al disinteresse.

Wikipedia dipende economicamente da un’organizzazione no-profit, la Wikimedia Foundation. Ha lo scopo di gestire gli aspetti amministrativi dell’enciclopedia. Ma anche finanziari, perché, nonostante la mancanza di ricerca di profitto, il sito ha dei costi. Di hosting, ad esempio, ma ha anche circa 700 dipendenti che lavorano per Wiki a livello mondiale. La Wikimedia Foundation organizza quindi campagne di donazione. Nell’esercizio 2021-2022, queste hanno fruttato 165 milioni di dollari (circa 150 milioni di euro), più di tre volte tanto rispetto a dieci anni fa. Prova che il modello è solido sono anche 15 milioni di dollari di utile, una garanzia di sicurezza finanziaria.

L’enciclopedia beneficia di un fondo patrimoniale per garantirne la continuità, i cui principali donatori sono Amazon, Google, la fondazione di Elon Musk e Facebook. Il finanziamento tramite donazioni deve però garantire l’indipendenza di Wikipedia, così come l’assenza di pubblicità. Quest’ultima non ha posto sul sito, vedendo nella sua creazione “un rifugio per lo spirito, un luogo dove tutti possono andare per riflettere, imparare e condividere la nostra conoscenza con gli altri” dicono a Wikipedia.

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