Dall’inizio degli anni 2000, da quando ha iniziato la sua trasformazione qualitativa, la tequila, l’acquavite di agave, non è mai stata così apprezzata. Per lungo tempo sinonimo di serate intense e mattine difficili, l’acquavite di agave ha iniziato la sua trasformazione all’inizio degli anni 2000. I messicani, consapevoli di possedere un tesoro inesplorato, hanno iniziato a abbandonare i mixto (mischia di agave e zuccheri provenienti da altre fonti) per puntare sulla qualità. Gli americani, che viaggiano molto in Messico, hanno rapidamente scoperto che le tequila al 100% di agave erano straordinarie e le hanno importate a casa loro

Se gli Stati Uniti rappresentano effettivamente l’80% del mercato mondiale, questo mercato sta perdendo un po’ di slancio, ma è ampiamente compensato dal resto del mondo, compresa l’Asia. La tequila sta iniziando persino a scuotere valori consolidati, come il gin, che sta subendo una frenata in alcune delle sue patrie, il Regno Unito e la Spagna. Il settore dell’ospitalità (café, hotel, ristoranti) sta vivendo una vera rivoluzione: la tequila premium sta ora soppiantando la vodka di alta gamma.

Come spiegare il motivo di un tale successo? La tequila risponde innanzitutto alle esigenze di artigianalità e autenticità, due valori molto apprezzati dagli amanti degli alcolici premium. Un rigoroso disciplinare stabilisce che l’IG Tequila deve essere prodotta esclusivamente da agave blu coltivata in solo cinque stati messicani, tra cui Jalisco, sulle coste dell’oceano Pacifico, è il più importante. Anche le indicazioni di invecchiamento sono regolamentate: il reposado ha due mesi di invecchiamento in legno, l’añejo un anno in botti di rovere e l’extra añejo tre anni. Se si aggiungono a queste restrizioni tecniche ancora artigianali lenti processi di cottura delle agave in forni di mattoni si ottiene un distillato che corrisponde alle aspirazioni dei numerosi appassionati di esotismo eco-sostenibile.

Se tutti i grandi gruppi possiedono la loro tequila, come Moët Hennessy con Volcan de mi Tierra, Pernod Ricard con Oro de Tigre o Bacardi con Patron, l’acquavite di agave offre anche fantastiche opportunità ai produttori indipendenti. Ad esempio, Komos e le sue tre referenze, lanciato da Richard Betts, ex sommelier, gioca sulla dualità tra Messico e Francia con l’invecchiamento in botti di rovere francese che hanno contenuto vini rossi e bianchi, in particolare per la Reposado Rosa. Una tecnica utilizzata anche da Spirit-Brothers per la sua Celosa Rose, che beneficia di un affinamento in botti di Merlot. In entrambi i casi, il liquido assume un elegante colore rosa.

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