SOS, salvate le nostre anime

Il 1° luglio 1908, a Berlino si discusse il futuro delle chiamate di emergenza in alto mare. Il segnale di informazione SOS stava guadagnando importanza internazionale. Per i successivi 90 anni avrebbe mantenuto lo status di scialuppa di salvataggio (Diario de Noticias)

Per 10 estenuanti mesi, l’irlandese James Kavanagh e il suo team sono rimasti su una scogliera al largo della costa sud-occidentale della Repubblica d’Irlanda. A ovest della roccia di scisto argilloso alta 30 metri, gli occhi di quegli uomini osservavano, settimana dopo settimana, l’umore truculento del Nord Atlantico. Lo stesso mare feroce che nelle centinaia di anni precedenti a quel 1897 aveva reclamato per le sue acque vite e navi. Fino al 1847, 90 anime avevano ceduto all’affondamento della nave americana StephenWhitney. Nel giro di pochi anni, nel 1994, sopra Fastnet Rock, il punto più meridionale d’Irlanda, a otto chilometri dalla costa, brillava un occhio di luce che superava un faro di granito. Prima, un faro rustico in ghisa si era dimostrato incapace degli umori del mare e del tempo. Il muratore Kavanagh e i suoi uomini hanno trascinato sulle alture della scogliera 2074 blocchi di pietra, più di 4300 tonnellate di una fortezza salvavita dotata di una lanterna e di un apparato di illuminazione. L’oscurità della costa acquisì una nuova luminosità, un fascio di luce che scrutava il mare dalla “lacrima d’Irlanda”, così la Roccia era nota per avere nel suo destino di essere l’ultimo anello con la patria delle ondate di emigranti che lasciarono il Paese nell’Ottocento.

Non lontano dall’ancora di salvezza del Fastnet Rock Lighthouse, l’anno 1903 vide l’angoscia a bordo del transatlantico statunitense SS Kroonland. La nave, lunga 170 metri e con due motori a vapore, che fece il suo viaggio inaugurale tra i porti di New York e Anversa nell’anno 1902 si trovò, quel pomeriggio di dicembre, senza una delle due eliche che la spingevano verso l’Europa. A bordo, Ludwig Arnson, operatore del telegrafo senza fili ha rivendicato la responsabilità di salvare la SS Kroonland. Arnson si basava sul Codice internazionale CQD, un segnale di informazione delle telecomunicazioni utilizzato per chiedere aiuto in situazioni di emergenza. Il transatlantico fu assistito da un incrociatore britannico che navigava nell’area. Ludwig Arnson avrebbe ricevuto, molti anni dopo, nel 1944, la Marconi Memorial Medal of Achievement. La SS Kroonland avrebbe navigato fino al 1927 e nel corso della prima guerra mondiale avrebbe servito come trasporto per le truppe dell’esercito degli Stati Uniti.

Nel momento in cui il mondo crollò spinto dal primo conflitto mondiale, il segnale CQD, adottato dalla britannica Marconi International Marine Communication Company, aveva ceduto al segnale informativo SOS. Questo avrebbe raggiunto nel 1906 lo status di segnale universalmente utilizzato nelle comunicazioni mare-terra, codice morse autostop. Tre punti, seguiti da tre trattini e altri tre punti, hanno da allora comunicato una situazione critica. Fino all’anno 1906 diversi Paesi e organizzazioni hanno deciso quali codici utilizzare nelle loro trasmissioni. Il più ampiamente adottato fu il CQD, assunto come segnale di soccorso. In precedenza, i telegrafi terrestri e sottomarini adottavano la convenzione di utilizzare CQ (sécu, dal francese sécurité) come un modo per identificare le parole di avvertimento per tutte le stazioni lungo una linea telegrafica. Con la comparsa della radiotelegrafia, che utilizza segnali radio per trasmettere messaggi, QC si è trovata adottata nelle comunicazioni marittime come una “chiamata generale”. La compagnia Marconi aggiunse la D, per aiuto, in allusione alla parola angoscia (“perdita”,“afflizione”).

Nello stesso periodo, SOS è apparso regolarmente nelle comunicazioni radio in Germania. Il segno Notzeichen, come veniva chiamato, era basato su un semplice schema grafico (…—…). La convenzione del codice Morse stabilì che tre punti corrispondevano alla lettera S, tre trattini alla lettera O. SOS divenne un mnemonico associato a espressioni come Save Our Souls (“Salva le nostre anime” o “Salva la nostra nave” ship in inglese). Ufficialmente, la prima nave a trasmettere un segnale SOS dopo la convenzione di Berlino fu il transatlantico britannico “RMS Slavonia”, il 10 giugno 1909. La richiesta fu raccolta dalla nave tedesca “Prinzess Irene” e la nave “Batavia”.

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