Nella città ai piedi del Monte Fuji è guerra aperta contro i visitatori che per la foto perfetta bloccano strade, posteggiano in divieto e si arrampicano persino sui tetti (Times)
Basta con gli aspiranti influencer che per immortalare il Monte Fuji in pose improbabili e con sfondi improponibili bloccano strade, parcheggiano in divieto e mettono a repentaglio la propria incolumità. Le autorità di Fujikawaguchiko, cittadina di 25.000 abitanti ai piedi del vulcano e porta d’accesso a tre dei Cinque Laghi Fuji, hanno deciso di dire stop a questi comportamenti irresponsabili che, se da un lato alimentano i social network dall’altro, dall’altro stanno creando non pochi disagi ai residenti. Il pomo della discordia è uno scatto che sta spopolando su Instagram: il Monte Fuji con sullo sfondo un innocuo convenience store della catena Lawson. Un connubio che evidentemente incarna l’essenza del Giappone per orde di turisti stranieri, tanto da spingerli a trasformare la zona in un parcheggio selvaggio e a violare la proprietà privata pur di accaparrarsi l’inquadratura perfetta, incuranti della segnaletica che vieta loro di sostare e di ostruire il passaggio. L’apice è stato raggiunto quando alcuni visitatori si sono arrampicati sul tetto di uno studio dentistico vicino al luogo dello scatto per scattare foto dall’alto.
Del resto, il turismo di massa sta mettendo a dura prova il Giappone, vittima del suo stesso successo. Anni di campagne promozionali aggressive, l’ascesa della cultura pop e un tasso di cambio favorevole hanno attirato un numero record di visitatori stranieri, oltre 3 milioni solo a marzo. Località come Kyoto, con i suoi 1.500 tra templi e santuari, sono state letteralmente prese d’assalto. Il consiglio comunale dell’antica capitale ha provato a scoraggiare i turisti dall’accedere alle strette stradine del quartiere di Gion, famosa per le geisha, per evitare che le importunassero per scattare foto.
La prefettura di Yamanashi, che comprende anche Fujikawaguchiko, sta pensando di introdurre una tassa da 2.000 yen (circa 15 euro) per chi intende scalare il Monte Fuji. Inoltre, a partire da luglio, quando la stagione escursionistica entra nel vivo, verrà imposto un limite giornaliero al numero di persone autorizzate a salire sul vulcano. Sempre per scoraggiare il turismo mordi e fuggi e convogliare i flussi verso zone meno battute, alcuni ristoranti delle grandi città hanno iniziato ad esporre cartelli che avvisano la clientela straniera di avere menu solo in giapponese e personale che non parla inglese.