(Le Figaro) La sabbia è diventata una risorsa di importanza globale, superata solo dall’acqua dolce come risorsa naturale più consumata al mondo.
La sabbia viene considerata essenziale per l’industria delle costruzioni, dato che è l’elemento principale del calcestruzzo. Con una domanda in continuo aumento, la sabbia non solo è una risorsa critica, ma anche una fonte di tensioni geopolitiche.
La sabbia è utilizzata in una vasta gamma di industrie, non limitandosi solo all’edilizia. È impiegata nella produzione di carta, cosmetici, detersivi, materie plastiche e microprocessori, vitali per la digitalizzazione globale. Questa ampia gamma di utilizzi fa sì che oltre 50 miliardi di tonnellate di sabbia vengano estratte ogni anno, rendendola una risorsa insostituibile per la società moderna. Tuttavia, l’estrazione intensiva della sabbia sta rapidamente esaurendo le riserve naturali, con un impatto ambientale devastante. Nei fondali marini, la rimozione della sabbia distrugge gli ecosistemi, compromettendo la catena alimentare acquatica e accelerando l’erosione costiera. Il prelievo di sabbia dalle spiagge e dai letti dei fiumi sta devastando paesaggi e habitat, contribuendo alla scomparsa di intere isole, come accade in Indonesia a causa delle attività di Singapore, che ha ampliato il suo territorio del 23% attraverso terreni conquistati al mare.
Mercato nero
L’aumento della domanda di sabbia ha portato anche all’emergere di un mercato nero, con le “mafie della sabbia” attive in più di 70 Paesi. Questo mercato nero è particolarmente violento in India, dove i gruppi criminali legati alla sabbia sono tra le organizzazioni più potenti del Paese. La sabbia è quindi diventata “l’oro giallo”, una risorsa ambita per la quale si combattono vere e proprie guerre economiche. I principali consumatori di sabbia sono i paesi in forte espansione urbanistica, come la Cina, che da sola utilizza il 60% della sabbia estratta globalmente, e Singapore, che importa sabbia dai paesi vicini nonostante le restrizioni imposte da Malesia, Indonesia, Cambogia e Vietnam. Questo fenomeno ha scatenato un contrabbando diffuso, con conseguenze geopolitiche e tensioni territoriali crescenti.
Le case si degradano prima
Va considerata anche la precarietà delle città moderne, costruite su una risorsa effimera come la sabbia. I grattacieli e le infrastrutture contemporanee, pur imponenti, mancano di durabilità. Le costruzioni odierne, a differenza dei monumenti di epoche passate, sembrano destinate a un rapido degrado, evidenziando la natura temporanea della civiltà contemporanea. Questa condizione solleva interrogativi profondi sulla sostenibilità del progresso umano e sulla stabilità delle società basate su materiali così fugaci. In conclusione, la sabbia rappresenta sia la base della civiltà moderna che una risorsa estremamente vulnerabile e limitata. La crescente pressione su questa risorsa minaccia di destabilizzare ecosistemi, economie e confini, ponendo una sfida complessa per il futuro del pianeta.