Raccogliere le foglie: errore

Quando le foglie cominciano a cadere, possiamo passare ore a rimuoverle dal nostro prato. Non è necessario farlo. È tardo autunno, inizio inverno un periodo dell’anno che vede milioni di giardinieri indossare i loro maglioni più spessi e passare ore a rastrellare grandi mucchi di foglie in sacchetti di plastica alla fine delle strade. Negli Stati Uniti da soli, quasi due milioni di tonnellate di rifiuti da giardino finiscono in discarica ogni anno. È una quantità fenomenale di sforzo, non solo dal punto di vista ambientale, ma francamente anche per le nostre schiene che scricchiolano. Quindi non sarebbe fantastico se ci fosse un’alternativa?

Stranamente, nonostante sia una delle pratiche di giardinaggio più radicate, questo lavoro stagionale ha molto poco senso dal punto di vista ecologico. Negli ecosistemi naturali, le foglie cadute contribuiscono a restituire al suolo minerali essenziali per la crescita sana delle piante e aggiungono materia organica, che migliora notevolmente la struttura del terreno. Questo rende i suoli forestali tra i più ricchi della Terra, poiché le piante generano continuamente il proprio fertilizzante. Rimuovere le foglie anno dopo anno interrompe questo ciclo benefico. Ma da dove proviene questo consiglio illogico? Deriva principalmente dalla convinzione che spesse coperte di foglie cadute possano soffocare le piante al di sotto, soprattutto le specie più basse come l’erba del prato, creando uno strato che esclude la luce e interrompe la fotosintesi essenziale. La cosa sorprendente è che questa saggezza tradizionale è stata solo di recente esaminata scientificamente, con una serie di studi che tutti convergono verso la conclusione esattamente opposta.

Secondo i ricercatori dell’Università di Wisconsin-Madison, se fino al 20% del tuo prato è coperto da foglie cadute, potresti anche tornare dentro e riposarti. I benefici per la fertilità di questa leggera copertura di foglie superano di gran lunga gli svantaggi: le foglie si decomporranno rapidamente e aiuteranno il prato dell’anno successivo a crescere molto meglio rispetto a se le avessi rastrellate. Anche una copertura molto più densa fino al 50% non richiederà il rastrello. Invece, il nuovo consenso è semplicemente passare il tosaerba sul prato, sminuzzando le foglie in pezzi più piccoli. Questi si decomporranno più velocemente e si distribuiranno in modo più uniforme. Solo con una copertura superiore al 50% i ricercatori del Wisconsin consigliano il rastrello, e anche in questo caso consigliano di spostare le foglie in bordure adiacenti sotto piante più grandi, non fuori dal sito.

Altri studi non raccomandano affatto il rastrello, solo una passata con il tosaerba, anche per tappeti di foglie fino a 45 centimetri di profondità! Risparmia tempo, carbonio e fatica, e in cambio ottieni un prato più sano grazie al fertilizzante gratuito che hai prodotto tu stesso: sembra un affare piuttosto vantaggioso.

Lascia un commento