Una lunga storia che risale all’Antica Roma e che ha visto Papi e astronomi studiare… il perché (Aujourd’hui)

Un giorno a pochi chilometri dall’osservatorio di Roma il papa Gregorio XIII decise di allineare perfettamente il calendario delle stagioni con l’astronomia. Eravamo nel XVI secolo, e da quella data, quasi un anno su quattro conta 366 giorni invece di 365. È il caso, in particolare, del 2024. Come si spiega questa stranezza del calendario? La Terra non ruota intorno al Sole in 365 giorni esatti, ma in 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi, ovvero 365,2422 giorni. Sono queste cifre decimali a creare problemi. Tutto risale all’Antica Roma. E per una buona ragione: se ci si limita a 365 giorni all’anno, ogni anno calendario terminerebbe un po’ prima dell’anno astronomico, creando un ciclo di discrepanze infinito. Dopo un certo tempo, ci ritroveremmo a festeggiare Natale in primavera. Il problema è stato identificato molto tempo fa. In realtà, tutto risale addirittura all’Antica Roma. Come dice il proverbio, rendiamo a Cesare quello che è di Cesare. Giulio Cesare chiamò un astronomo, Sosigene, che stabilì che la Terra ruota intorno al Sole in 365 giorni e 6 ore. Di conseguenza, introdusse un anno bisestile di 366 giorni invece di 365, tra il 46 e il 45 a.C.

Un giorno aggiuntivo è quindi inserito ogni quattro anni, una giornata di 24 ore. Resta da scegliere quando. Sarà alla fine di febbraio, che era l’ultimo mese dell’anno romano. È l’inizio del calendario giuliano, dal nome di Giulio Cesare. Solo che la rivoluzione della Terra intorno al Sole non dura 365 giorni e 6 ore, ma 11 minuti e 14 secondi in meno. Anno dopo anno, appare inevitabilmente un divario sempre più importante. La cosa diventa evidente alla fine del Medioevo. La Pasqua si verifica la prima domenica dopo la luna piena che segue l’equinozio di primavera. Ma l’equinozio cade sempre più presto nell’anno e, all’inizio del XVI secolo, si verifica l’11 marzo. Il Concilio di Trento chiede quindi al papa di risolvere questo problema. È qui che interviene Gregorio XIII. Come Cesare molto tempo prima di lui, il sovrano pontefice si circonda di astronomi per trovare una soluzione. Uno di loro, Christophorus Clavius, stabilisce la vera durata necessaria alla Terra per orbitare intorno al Sole. Per far coincidere perfettamente le stagioni con il calendario astronomico, si decide di eliminare tre anni bisestili ogni quattro secoli.

Ecco dove diventa complicato: si decide quindi che tutti gli anni che si possono dividere per 4 come il 2024 avranno 366 giorni, ad eccezione degli anni che si possono dividere per 100 ma non per 400: 2100, 2200, 2300, 2500, 2600, ecc. Allo stesso tempo, si sposta il calendario di dieci giorni, per “compensare” il ritardo accumulato anno dopo anno, secolo dopo secolo. Benvenuti al calendario gregoriano. E non è finita qui. Alcuni Paesi hanno effettuato questo aggiustamento solo molto più tardi. In Russia, si è dovuto aspettare il 1917. È per questa ragione che la Rivoluzione detta “di Ottobre” nel 1917 si è verificata in realtà a novembre secondo il nostro calendario. Il sistema attuale non è perfetto, ma ora siamo a posto per diversi millenni.