(Wall Street Journal) Il lento declino della resilienza biologica con l’età: uno sguardo ai cambiamenti della mezza età

Con l’avanzare dell’età, molti di noi avvertono che il recupero da ogni tipo di stress fisico diventa più lento, sia che si tratti di un infortunio, di una notte insonne o di una malattia. Questo rallentamento nel riprendersi non è solo una sensazione, ma un effetto concreto dell’invecchiamento, che i ricercatori definiscono come un calo della “resilienza biologica”. Questo termine indica la capacità del nostro corpo di riprendersi da stress fisici, una capacità che, secondo gli studi, diminuisce con l’età a causa di fattori sia biologici che esterni, come lo stress lavorativo, le responsabilità familiari e i cambiamenti ormonali. La resilienza biologica non sembra diminuire in modo lineare, ma piuttosto a fasi. Nuove ricerche indicano che l’invecchiamento segue un andamento a onde, con momenti di improvviso declino. Il corpo umano attraversa significativi “cambiamenti di vibrazione” durante la mezza età. Questo è in linea con uno studio della Stanford University, che suggerisce che il processo di invecchiamento si manifesti in “onde” o fasi, in particolare intorno ai 44 e 60 anni con cambiamenti improvvisi nella salute: colesterolo alto, maggiore difficoltà nel controllare la pressione sanguigna e aumento di peso, nonostante una dieta invariata.

Un altro segno del tempo è la perdita di massa muscolare e l’aumento di massa grassa. Dopo i 30 anni, infatti, si perde circa il 3-8% di massa muscolare ogni decennio, con un’accelerazione dopo i 60 anni. Questa perdita può ridurre la mobilità e aumentare il rischio di cadute e infortuni. Con l’avanzare dell’età è necessario ridurre l’apporto calorico per mantenere il peso, poiché il tessuto muscolare, che trattiene più acqua del grasso, si riduce. Questo spiega anche perché è più difficile riprendersi da una serata di eccessi con l’alcol. Anche i cambiamenti ormonali giocano un ruolo importante. Il declino degli ormoni sessuali e della crescita riguarda sia gli uomini che le donne, ma per queste ultime, soprattutto durante la perimenopausa e la menopausa, i cambiamenti sono molto più drastici. Oltre ai cambiamenti fisici, la mezza età comporta anche un notevole carico psicologico. Molte persone tra i 40 e i 50 anni si trovano nella cosiddetta “sandwich generation”, occupandosi sia dei figli che dei genitori anziani, mentre gestiscono carriere stressanti.

Lo stress può aggravare problemi di salute come l’aumento della pressione sanguigna e del peso, peggiorando ulteriormente la resilienza del corpo. La salute mentale può influenzare quella fisica, creando un circolo vizioso. Uno degli effetti immediati dello stress è il disturbo del sonno, che gioca un ruolo cruciale nella salute generale. Il sonno insufficiente compromette la memoria, il recupero muscolare e la funzione cognitiva, rendendo ancora più difficile mantenere il benessere nella mezza età. Tuttavia, ci sono strategie per contrastare questi effetti: gli esperti sottolineano l’importanza di abitudini sane come l’esercizio fisico regolare, un sonno adeguato e la gestione dello stress. Un concetto chiamato “ormesi” suggerisce che l’esposizione del corpo a piccoli stress, come l’esercizio fisico, possa aiutare a costruire resilienza. In pratica, più il corpo è in salute prima di subire uno stress, più sarà capace di riprendersi. Investire in uno stile di vita sano fin dalla giovinezza può dare grandi benefici in età avanzata.