Un percorso attraverso le viscere del pianeta lungo le 248 pagine di “Metro trips” che svelano la bellezza delle metropolitane delle principali città del mondo (El Mundo)

“Scendere nelle profondità non è mai stato facile”. Così inizia “Metro trips”, un libro che è anche un suggestivo viaggio attraverso le metropolitane del mondo, una guida originale ad alcune delle stazioni e linee metropolitane firmata da Sergio Moreno Ramos, laureato in Storia dell’Arte e ricercatore. Il suo percorso ci porta in questa “rete di arterie che si torcono sotto i nostri piedi”, da Stoccolma (nell’immagine, la sua stazione Centrale) a Londra, Parigi, New York, Mosca, Lisbona, Napoli, Dubai, San Pietroburgo, Montreal, Berlino, Francoforte, Praga, Shanghai, Budapest, Santiago del Cile, Bruxelles, Vienna e Madrid.

LONDRA

L’autore del libro ci porta nelle viscere di Londra, dove si trova “il mondo sotterraneo più colossale e sorprendente di quante città possiamo visitare attualmente”. Non a caso è stato il primo metrò del pianeta, nato nel 1863. Lì, tra catacombe, fogne e nascondigli insoliti si trova The Tube, che è diventata un’icona in più della capitale britannica insieme alle mitiche cabine, al Big Ben o al Palazzo di Buckingham. Nientemeno che 400 chilometri distribuiti tra centinaia di binari percorrono i sotterranei della città, con gioielli architettonici come la stazione di Baker Street (nell’immagine), una delle più antiche.

PARIGI

Saltiamo nella capitale francese per scoprire il suo bel metrò, che ha impiegato più di 50 anni a costruirsi “tra progetti scartati, procedure burocratiche di ogni tipo e varie dispute”. Infine, la prima linea, che attraversava la città da est a ovest, fu inaugurata il 19 luglio 1900 in coincidenza con la celebrazione dei Giochi Olimpici. Presto, i parigini iniziarono a chiamarlo Metro invece del suo vero nome, Chemin de Fer Métropolitain. Oggi, consiste di 302 stazioni e 219,9 chilometri di binari, ma ci sono progetti per concepire altre quattro linee. Ciò che non cesserà sono le storie di fantasmi che, dicono, aleggiano in molte di esse. Né i suoi amanti, come lo scrittore Julio Cortázar, che parlava dello “scheletro mondrianesco” del suo piano. Nell’immagine, la stazione di Arts et Metiers.

NEW YORK

Se c’è una metropolitana mitica, mille volte immortalata nel cinema, quella è la metro di New York. Lo sa bene l’autore di questa guida, che non solo parla di monumentali stazioni operative attualmente come quella di Grand Central, forse la più famosa del mondo, ma anche di altre nascoste, chiamate fantasmi, come quella di City Hall (nell’immagine), di impressionante bellezza e che può essere intravista in modo furtivo da alcuni dei vagoni del metrò che passano per essa senza fermarsi. Consapevoli della sua bellezza, le autorità newyorkesi l’hanno curata al massimo, mantenendo l’illuminazione e conservando le sue piastrelle verdi e bianche in perfetto stato.

MADRID

Non poteva mancare la capitale spagnola, il cui metrò ha compiuto 100 anni nel 2019. È stato il primo in Spagna e i suoi schizzi iniziali hanno preso come riferimento il design della metro londinese, prima del mondo. Il tratto da Sol a Cuatro Caminos fu il primo ad essere costruito, aggiungendo nel 1924 un’altra linea che arrivava a Ventas. Durante gli anni della Guerra Civile continuò a funzionare e venne inaugurata anche qualche altra linea, servendo inoltre come rifugio, come accadde a Londra durante la II Guerra Mondiale. L’architetto più prolifico di Madrid, Antonio Palacios, si occupò anche della metropolitana per 25 anni, conferendo uno stile decorativo ai punti di accesso, con padiglioni inclusi, e agli atrii. Fu anche il creatore del logo a forma di rombo, prendendo come riferimento, ancora una volta, quello di Londra. Ad oggi, la rete raggiunge i 300 chilometri, tra le più lunghe del mondo. Non mancano stazioni fantasma come quella di Chamberì e altre artistiche, come quella dedicata a Paco de Lucía.

MOSCA

La metropolitana di Mosca arrivò tardi, nel 1935, molto dopo quella di Londra o Parigi, ma l’intenzione di costruirla nacque molto prima, nel 1872, ma la Chiesa si oppose perché comportava la demolizione di diversi templi. Poi venne la Rivoluzione del 1917 e la Prima Guerra Mondiale, quindi i progetti si fermarono. Fu Stalin, negli anni ’30, a renderla una realtà, facendo sì che i lavori non cessassero nemmeno durante la Seconda Guerra Mondiale. Certo, il leader comunista voleva che fosse all’avanguardia nei confronti delle altre metropolitane dell’epoca per dimostrare così il potere sovietico. Da qui la funzione ideologica era sempre presente, ma anche il valore artistico, con ogni tipo di mosaici, ceramiche, affreschi e sculture che decoravano le stazioni nello stile dell’estetica barocca e dei saloni imperiali russi dei secoli XVIII e XIX. Come esempio c’è la stazione di Komsomolskaya (nell’immagine).

TAIWAN

Una delle metropolitane più curiose, quella di Taiwan, nella cui stazione Formosa Boulevard Kaohsiung (nella fotografia) si trova la struttura di vetro più grande del pianeta, con un diametro di 30 metri e 4.500 pannelli di vetro. Progettata dall’artista italiano Narcissus Quagliata nel 2007, dicono che assomigli a una gigantesca palma piena di luci colorate. Non a caso, è conosciuta come la “cupola della luce”. È diventata un’attrazione in più di Taiwan fino al punto che tre volte al giorno (e quattro nei fine settimana) ha luogo in essa un impressionante spettacolo di luci, accompagnato da musica. Anche se dura solo due minuti, ci sono sedie disposte affinché la gente possa sedersi a contemplarlo.

LISBONA

Il tram di Lisbona è un vero icona della capitale portoghese, molto più della sua metropolitana, che arrivò solo nel 1959, quando furono aperte le prime due linee che avevano appena sei chilometri di lunghezza. Attualmente, la sua estensione totale non supera i 50 chilometri, con 56 stazioni distribuite su quattro linee. E anche se ancora non riesce a convincere del tutto i locali, la verità è che la metropolitana di Lisbona (nella foto, la stazione di Olaias) è un grande museo sotterraneo, una galleria di meraviglie che la rende un posto speciale, non solo uno spazio di transito.Le piastrelle azulejos sono ovunque, così come opere d’arte sui marciapiedi di stazioni come quella di Campo Pequeno.

NAPOLI

Napoli e il suo bel caos. Anche alle sue “profondità insondabili”, come descrive l’autore del libro quella zona laggiù dove convive un festival di labirinti, passaggi, acquedotti e fogne. Non a caso, è possibile realizzare una visita guidata in quel mondo sotterraneo dove gli archeologi non sono mai abbastanza. La città ha solo due linee, ma fin dall’inizio si è pensato che tutta la metropolitana offrisse un’esperienza culturale al viaggiatore, poiché ci sono installazioni artistiche permanenti fatte di mosaici, sculture, pitture, opere audiovisive e allestimenti luminosi. Un esempio di ciò è la moderna stazione Università (nella fotografia), progettata dal designer industriale Karim Rashid, e piena di colori forti e materiali innovativi.