La multinazionale dolciaria è in trattative per acquistare Kellanova, l’azienda dietro marchi popolari come Pringles e Pop-Tarts. Ma ci sono problemi legali legati all’IVA… (Financial Times)

Mars, la multinazionale globale nota per i suoi prodotti di dolci, alimentari e per cibo per animali domestici, sarebbe in trattative per acquistare Kellanova, l’azienda dietro marchi popolari come Pringles e Pop-Tarts. Questa potenziale acquisizione potrebbe diventare una delle più grandi dell’anno. Le Pringles, in particolare, sono state a lungo oggetto di dibattito, soprattutto per quanto riguarda la loro classificazione e tassazione nel Regno Unito. Le Pringles furono introdotte per la prima volta da Procter & Gamble (P&G) negli anni ’60. Il marchio è stato venduto a Kellogg nel 2012, che in seguito si è divisa per formare Kellanova l’anno scorso. Ora, Mars sta considerando di aggiungere Kellanova, e quindi le Pringles, al suo ampio portafoglio. Il fulcro della controversia riguardante le Pringles è la loro classificazione ai fini dell’imposta sul valore aggiunto (IVA). Nel Regno Unito, la maggior parte degli alimenti è esente dall’IVA, ma le eccezioni includono le patatine, i bastoncini di patate e prodotti simili. Dato che le Pringles sono fatte al 42% di patate e circa un terzo di grasso, con il resto composto principalmente da farina, si è posta la domanda: devono essere classificate come patatine? Nel 2009, una significativa battaglia legale culminò nel caso Revenue & Customs v Procter & Gamble UK. La Corte Suprema di Giudicatura ha deciso a favore di HM Revenue & Customs (HMRC), stabilendo che le Pringles dovevano essere soggette all’IVA standard. Questa sentenza ha costretto P&G a pagare sostanziali somme retroattive e continue di IVA.

Le procedure legali hanno portato avanti vari argomenti intriganti. P&G ha sostenuto che le Pringles, contenendo significative quantità di grasso e farina, non dovrebbero essere classificate come “fatte di” patate. Tuttavia, la corte ha sottolineato l’importanza di interpretare il termine “fatte di” nel linguaggio quotidiano piuttosto che attraverso una lente strettamente scientifica o tecnica. La conclusione della corte è stata che, nonostante gli ingredienti aggiuntivi, le Pringles sono sufficientemente a base di patate per essere considerate uno snack di patate ai fini dell’IVA. Un’altra dimensione della saga delle Pringles riguardava i Pringles Dippers. Questa variazione, progettata per essere”intinta” e con una forma diversa, è stata introdotta da P&G nei primi anni 2000. Nonostante fossero simili nella composizione alle Pringles regolari, i Dippers sono stati classificati da un tribunale come esenti da IVA perché non erano destinati al consumo senza ulteriore preparazione e non erano “simili” ad altri snack di patate menzionati nelle eccezioni dell’IVA.

Allp stato attuale le Pringles regolari sono classificate come snack di patate e soggette all’IVA standard. I Pringles Dippers, se dovessero essere reintrodotti, probabilmente rimarrebbero esenti da IVA, un punto di contesa che HMRC non ha ulteriormente perseguito. Le battaglie legali sulle Pringles evidenziano le complessità della classificazione e della tassazione degli alimenti. Mentre Mars avanza con la potenziale acquisizione di Kellanova, la storia delle Pringles serve come un affascinante caso di studio su come prodotti apparentemente semplici possano diventare il centro di significative dispute legali e finanziarie. Che si tratti di uno snack di patate o di un controverso oggetto di tassazione, le Pringles continuano a essere più di un semplice snack agli occhi della legge e dei consumatori.