L’elettrico conquista i taxi londinesi

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(The Guardian) Cresce l’attività di conversione di veicoli diesel in elettrici. E sotto il cofano delle icone nere c’è quasi sempre una batteria

Il famoso taxi nero che attraversa Londra dovrebbe essere in via di uscita. Per cercare di ridurre l’inquinamento atmosferico i taxi di età superiore ai 12 anni non hanno diritto alla licenza. Le conversioni EV si sono già estese ben oltre i taxi di Londra, praticamente a tutto ciò che in precedenza funzionava a benzina. Le auto d’epoca possono essere aggiornate per funzionare senza emissioni di scarico. Diverse aziende stanno “upcycling” furgoni per farli funzionare a batterie. Oltre al settore automobilistico, gli imprenditori stanno prendendo di mira le barche e persino gli aerei, anche se le gamme di batterie limitano quest’ultimo ai viaggi più brevi per ora. Aziende come Swytch Bike, Electric Bike Conversions e Dillenger si rivolgono a coloro che vogliono accelerare le loro biciclette push.

Il principio è coerente: perché scartare un veicolo perfettamente buono quando puoi semplicemente aggiungere una batteria e un motore? Osman Boyner ha fondato Bedeo per convertire i furgoni di consegna in elettrici per le consegne dell’ultimo miglio. Bedeo ha collaborato con Stellantis per offrire versioni elettriche dei nuovi furgoni Vauxhall, Peugeot e Citroën. Le conversioni costano tra 20.000 e 40.000 sterline a seconda delle dimensioni della batteria, ma le flotte dovrebbero recuperare la spesa in circa tre anni.

Alex Howard, fondatore di Clipper, pensa di poter convertire un vecchio taxi per 30.000 sterline. Prende batterie e un motore dai vecchi veicoli elettrici Nissan Leaf, aggiunge l’impianto elettrico di ricarica e poi li imbullona al posto del motore diesel lasciando intatto il resto del taxi. Le due batterie da 20 kWh sono divise tra lo spazio del motore e il bagagliaio, dando circa 150 miglia (240 km) di autonomia. Il tocco finale è l’inserimento di un collegamento del caricabatterie nella griglia anteriore. La produzione di un veicolo elettrico di medie dimensioni standard produce circa 8,8 tonnellate di anidride carbonica equivalente rispetto a circa 5,6 tonnellate per un’auto a benzina o diesel. Circa il 40% di queste emissioni proviene dalla produzione di batterie, ma il riutilizzo della struttura del veicolo potrebbe far risparmiare le restanti 5,1 tonnellate di carbonio.