(Guardian) L’intelligenza artificiale potrebbe svolgere ruolo importante nel prevenire la solitudine come forma di interazione sociale.
Uno studio statunitense mette in guardia sui pericoli di colpire le relazioni con l’intelligenza artificiale, ma alcuni scienziati informatici dicono che potremmo perdere un’occasione se non abbracciassimo gli aspetti positivi che le relazioni uomo-macchina hanno da offrire. Tony Prescott, professore di robotica cognitiva presso l’Università di Sheffield, sostiene che l’intelligenza artificiale ha un ruolo importante da svolgere nel prevenire la solitudine umana. Proprio come sviluppiamo legami significativi con gli animali domestici e non abbiamo scrupoli nei confronti dei bambini che giocano con le bambole, così dovremmo essere aperti al fascino dell’AI per gli adulti. In un’epoca in cui molte persone descrivono le loro vite come solitarie, potrebbe esserci un valore nell’avere compagnia e l’AI è una forma di interazione sociale reciproca stimolante e personalizzata. Prescott ritiene che l’intelligenza artificiale potrebbe essere uno strumento prezioso per le persone sull’orlo dell’isolamento per affinare le loro abilità sociali praticando conversazioni e altre interazioni. Gli esercizi aiuterebbero a costruire fiducia in sé stessi e ridurre il rischio di ritirarsi dalla società.
La solitudine umana è spesso caratterizzata da una spirale discendente in cui l’isolamento porta a una minore autostima, che scoraggia ulteriori interazioni con le persone. Ci possono essere modi in cui la compagnia dell’AI potrebbe aiutare a rompere questo ciclo aumentando sentimenti di autostima e aiutando a mantenere o migliorare le abilità sociali. Se è così, le relazioni con l’AI potrebbero aiutare le persone a trovare compagnia con gli altri umani e artificiali. L’entità del problema della solitudine è diventata chiara negli ultimi anni. Nel Regno Unito, più del 7%, quasi 4 milioni di persone, sperimentano la solitudine cronica, il che significa che si sentono soli spesso o sempre. Secondo uno studio di Harvard del 2021, più di un terzo degli americani si sentiva in una “grave solitudine”, con più colpiti giovani adulti e madri con bambini piccoli.
Sherry Turkle, professore di scienze sociali al MIT, ha invece avvertito che le relazioni con le macchine potrebbero ritorcersi contro e portare le persone ad avere meno relazioni umane sicure e soddisfacenti. Si dubita che l’intelligenza artificiale possa affrontare la solitudine e gli scettici si chiedono se le connessioni tramite l’intelligenza artificiale possano mai essere significative, poiché le nostre connessioni sociali sono spesso incorniciate dalla reciprocità e danno agli anziani l’opportunità di contribuire e ricevere. I ricercatori potrebbero presto sapere se le persone si rivolgono all’IA per non sentirsi più soli. Le aziende tecnologiche stanno costruendo chatbot per essere sempre più fluenti e reattivi alle emozioni.