La famosa tela scandalosa di Gustave Courbet, visibile nella mostra “Lacan, l’exposition” al Centro Pompidou-Metz a partire dal 31 dicembre, è appartenuta al psicoanalista per quasi trent’anni (Le Monde Magazine)

Gli scandali provocati dalle opere d’arte sono come ferite superficiali. Sono vivide ma sfioriscono rapidamente. Chi si emoziona ancora oggi per il “Dèjeuner sur l’herbe”? Ma a volte lo “zolfo” resiste. Come “L’Origine du monde” di Gustave Courbet, un quadro risalente allo stesso decennio dei due dipinti di Manet, olio su tela di 46×55 cm, un nudo femminile realizzato nel 1866, che rappresenta, più che un corpo intero, l’organo femminile, si dice appartenente alla rossa Joanna Hiffernan (1843 circa-1903), detta Jo, amante di Courbet all’epoca della realizzazione del quadro, artista lei stessa e modella. È “una delle rare opere ad aver mantenuto intatto il suo potere di stupore”, ritiene Isolde Pludermacher, conservatrice capo del dipartimento di pittura del Museo d’Orsay che detiene la tela famosa, sottolineando le risatine dei bambini e la sorpresa dei visitatori quando la scoprono.

Lo stupore dovrebbe ripetersi fino alla fine di maggio al Centro Pompidou-Metz, dove il quadro è prestato nell’ambito della mostra dedicata a Jacques Lacan. “Era ovvio averlo qui”, spiegano Marie-Laure Bernadac e Bernard Marcadé, curatori di “Lacan, l’exposition” dedicata al psicoanalista e psichiatra, morto nel 1981 all’età di 80 anni. Una ovvietà dato che l’opera gli è appartenuta per quasi trent’anni.

Risaliamo all’origine de L’Origine: Gustave Courbet, che ha fatto sensazione con gli enormi “Un enterrement à Ornans” e “L’Atelier du peintre”, realizza il nudo per Khalil Bey, diplomatico turco-egiziano e collezionista di pitture erotiche (tra cui il “Bain turc” di Ingres). Qualche anno più tardi, un antiquario lo acquista. Poi il quadro vaga da una collezione all’altra, in particolare fino in Ungheria, dove è nascosto durante la seconda guerra mondiale. Nel 1955, è venduto all’asta e acquistato da Lacan e da sua moglie, l’attrice Sylvia Bataille per un milione cinquecentomila franchi dell’epoca. La coppia lo installa nella casa di campagna di Guitrancourt e lo appende nella loggia che sovrasta, di fronte al giardino, la grande sala dove si tengono ricevimenti, feste e balli mascherati. Era sia un angolo nascosto sia un luogo di passaggio dove non ci si doveva fermare. Bisognava andarci apposta, e non si poteva andarci da soli senza sembrare di nascondersi da tutti.
Lacan aveva commissionato al cognato di sua moglie, l’artista surrealista André Masson, un’opera: un pannello in legno scorrevole, che poteva coprire la tela, e sul quale era schizzato il quadro. Lacan riteneva che ciò che si nasconde, è ciò che si vede meglio. Lo psicoanalista non ha mai scritto sull’opera, né fatto menzione di essa nei suoi seminari. Ma il quadro di Courbet è parte importante nel suo lavoro. La psicoanalisi, costruita soprattutto intorno alla questione della sessualità, non poteva che sedurlo, soprattutto nella sua dimensione clinica. Jacques Lacan ha studiato tutta la vita la questione dello sguardo a cui “L’Origine du monde” fa eco: “l’occhio di chi lo guarda funziona come un organo sessuale”.

Jacques Lacan possedeva molte opere d’arte firmate da André Masson, Balthus, Zao Wou-ki, e oggetti amerindi acquistati dall’antropologo Claude Lévi-Strauss. Ma più degli altri, questo quadro è stato testimone nascosto di una rivoluzione intellettuale. A Guitrancourt venivano tutti coloro che, con Lacan, reinventavano il pensiero psicoanalitico. “La vista del quadro di Courbet era un rituale del pranzo della domenica, che non poteva che lasciare tracce nella mente di coloro che avevano avuto quell’onore”, racconta Bernard Marcadé, anche biografo di Marcel Duchamp, che stabilisce un collegamento diretto tra Courbet e l’ultima opera dello scultore, “Étant donnés”, un’installazione sotto forma di latrina. Ma se l’opera di Courbet è tra le più famose della pittura del XIX secolo, la sua notorietà è recente. A lungo, è stata conosciuta solo dagli storici dell’arte e dai conoscitori. Ma dopo la morte di Lacan nel 1981, quando si trattava di regolare la sua successione, i suoi eredi la donano allo Stato francese e, nel 1995, il quadro entra nelle collezioni del Museo d’Orsay.

Ma “L’Origine du monde” non ha finito di far alzare o abbassare gli occhi. Un progetto di francobollo che la riproduce è stato continuamente rinviato da La Poste. Nel corso degli anni 2010, un lungo processo ha opposto Facebook a uno dei suoi utenti, che si era fatto cancellare l’account per aver postato un’immagine del quadro, con la giustizia che dà ragione a quest’ultimo. Molti artisti fanno riferimento a essa, e in particolare le artiste, come mostra il Centro Pompidou-Metz. In un contesto attuale in cui la rappresentazione dei nudi femminili da parte di artisti uomini è abbondantemente messa in discussione, a Courbet è lasciata una pace regale. Potrebbe cambiare? A metà dicembre, una vivace polemica ha avuto luogo al collège Jacques-Cartier d’Issou, nelle Yvelines, dopo che un’insegnante di francese ha mostrato ai suoi studenti di 6ª un quadro del XVII secolo, “Diana e Atteone” di Giuseppe Cesari, che mostra cinque donne nude. Un’opera sommata tuttosommato casta ma che ha irritato gli studenti, che hanno riferito la questione ai loro genitori. Il collegio in questione si trova a soli 3 chilometri dalla casa di Guitrancourt. Una coincidenza tale che sembra di essere da Lacan.

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