Salvate dalla collezione privata dell’autore, le 275 fotografie inedite rivelate in “1964: Eyes of the Storm” documentano momenti mai rivelati prima (Diario de Noticias)
Contemplare la forza, contemplare l’amore e la meraviglia di ciò che abbiamo attraversato e di ciò che è stato catturato in queste fotografie è ciò che conta. Questo è ciò che rende la vita splendida”, ha detto Paul McCartney delle registrazioni
Salvate dalla collezione privata di Paul McCartney, queste fotografie in 35mm di giorni trascorsi in sei città – Liverpool, Londra, Parigi, New York, Washington e Miami – durante un tour dei Beatles in Europa e negli Stati Uniti rivelano l’essenza della magica occasione che è stata la nascita della beatlemania, termine usato per spiegare l’intensità con cui i fan hanno idolatrato la band.
Il libro “1964: Eyes of the Storm” include anche una prefazione in cui McCartney ricorda il pandemonio degli spettacoli in Gran Bretagna e l’isteria con cui la band fu accolta nella loro prima visita negli Stati Uniti e un’introduzione della storica Jill Lepore, che descrive “come i Beatles divennero il primo fenomeno veramente globale della cultura di massa”. Copertina rigida, il libro “crea un disco intensamente drammatico del primo viaggio transatlantico dei Beatles“, documentando il ” brusco cambiamento nella gioventù che sembra essersi cristallizzato nel 1964.”
Nato a Liverpool nel 1942, Paul McCartney è cresciuto in quella città, dopo aver frequentato il Liverpool Institute. Da quando ha scritto la sua prima canzone all’età di 14 anni, ha sognato e osato essere diverso. Questo libro documenta il cambiamento radicale nella cultura giovanile dell’epoca. La nota dell’editore recita: “I fans non volevano solo stringere la mano. Volevano vederli, ascoltarli, toccarli, imitarli nello stile e nei modi, perseguitarli, idolatrarli”.
Il volume con 275 fotografie documenta tre intensi e decisivi mesi di viaggio di quattro ragazzi inglesi in procinto di “prendere il volo” su scala planetaria e per l’eternità. In questo diario fotografico McCartney recupera da una raccolta quasi dimenticata di oltre mille immagini, una selezione di momenti, accompagnati da riflessioni in forma testuale, che rivelano com’è stato vivere nell’epicentro del pandemonio. Paradossalmente, il mondo si è aperto ai giovani musicisti, ma si è anche chiuso in loro.