L’intelligenza artificiale negli elettromestici è destinata a rivoluzionare il modo di conservare e cucinare gli alimenti (Aujourd’hui)

Dovremo continuare a mettere l’arrosto nel forno ma, per il resto, l’intelligenza artificiale (IA) giocherà presto il suo ruolo di assistente in una versione culinaria e… utile. Inarrestabile sotto tutte le sue forme nell’innovazione, l’IA permea tutte le industrie e arriva logicamente in cucina. Se la tecnologia deve ancora maturare un po’, come una buona costata di manzo, le lavastoviglie, frigoriferi, piani cottura a induzione e forni si apprestano quindi a cambiare epoca. Come credere negli elettrodomestici “intelligenti” quando gli elettrodomestici connessi non sono ancora riusciti a decollare? Perché questa assistenza elaborata dal computer offre prospettive più brevi. Questo rivoluzionerà le case nei prossimi due anni, l’uso e il valore aggiunto faranno la differenza nell’acquisto. A condizione, quindi, di rispettare la promessa di un progresso: non serve a nulla mettere l’IA ovunque senza che porti un vero beneficio al consumatore, altrimenti avrà lo stesso destino delle macchine da caffè e dei frullatori connessi.

In un’emulazione raramente vista, i produttori stanno lavorando su diversi tipi di IA a seconda della missione affidata agli algoritmi. Da un lato, i calcoli legati a compiti semplici vengono eseguiti sul dispositivo con componenti adattati e, ovviamente, più costosi. Dall’altro, le funzionalità più esigenti in termini di capacità di calcolo passano attraverso l’uso di server nel cloud. Gli assistenti virtuali si basano su sensori già presenti nella maggior parte degli apparecchi. Si delineano diversi usi concreti: una gestione energetica più efficiente, la manutenzione predittiva e il riconoscimento degli oggetti o degli alimenti. Il computer tiene conto delle abitudini di consumo della famiglia e raccomanda cambiamenti con guadagni sostanziali nel consumo elettrico. Immaginate un assistente che ottimizza l’uso dell’apparecchio e che regola automaticamente le esigenze su un frigorifero durante l’inverno o una lavastoviglie mezza vuota. Il tutto dialogando con l’apparecchio – per scritto o a voce – in linguaggio naturale, come con un domestico, grazie ai progressi dell’IA generativa.

Il consumatore troverà anche subito il suo interesse con una migliore precisione sullo stato di salute dell’apparecchio, la cui durata di vita potrà essere prolungata. A breve termine, potremo modellare i problemi di un elettrodomestico con l’IA e arrivare alla manutenzione predittiva e il tecnico non si sposterà più che con il pezzo di ricambio giusto. Alcuni grandi apparecchi, come il frigorifero o il forno, traggono già vantaggio dai progressi della tecnologia di visione artificiale, e il frigo riconoscerà presto gli alimenti inseriti, potrà leggere le date di scadenza e avvertire, e seguirà il flusso di entrate e uscite. Senza fare troppo rumore, i primi dispiegamenti sono iniziati nelle gamme ultra-premium. La democratizzazione dovrà aspettare. Il tempo per i costruttori di ammortizzare anni di ricerca e sviluppo.