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I maglioni a girocollo a V sono tornati di moda, da capo odiato a simbolo di anticonformismo maschile. Le passerelle di menswear ne sono piene, le celebrità li sfoggiano sul red carpet e i negozi li mettono al centro delle loro proposte primavera/estate 2024 (Financial Times)

“C’è una domanda crescente di maglioni a girocollo a V, con ricerche per questo stile aumentate del 10% quest’anno rispetto al 2023”, afferma Daniel Todd, direttore acquisti di Mr Porter, dove le vendite dello stile sono aumentate di quasi un terzo nello stesso periodo. Lo stile è destinato a dominare anche la stagione autunno/inverno. A gennaio, Mary-Kate e Ashley Olsen di The Row hanno presentato maglioni a girocollo poco profondo a prezzi inaccessibili, indossati con abiti sartoriali. Da Officine Générale, si sono visti maglioni a girocollo profondo con un accenno di una t-shirt a girocollo indossata sotto. Il look era nella sua forma più pura da Neil Barrett, dove lo stilista britannico ha inviato in passerella una serie di maglie leggere con scollo a V profondo in tonalità di grigio e cioccolato sopra t-shirt a girocollo e sotto cappotti.

Tuttavia, sorge spontanea la domanda: siamo pronti a dimenticare la terra bruciata lasciata dai girocolli a V solo pochi decenni fa? Perché, per quanto la memoria di molti di noi possa ricordare, i maglioni a girocollo a V sono stati pressoché vietati esistendo da qualche parte nell’hinterland dello stile tra jeans strappati e mocassini color cuoio con punta quadrata. “Non credo di aver indossato un girocollo a V dal 1989, che è l’ultimo anno in cui ho indossato l’uniforme scolastica”, dice Alex Bilmes, caporedattore della rivista “Esquire”: “Li associo a noiosi frequentatori di bar e giocatori di golf di periferia”. Ripensate alla fine degli anni Novanta e all’inizio degli anni Duemila, quando i girocolli a V erano di moda per l’ultima volta, e capirete perché hanno avuto una così cattiva reputazione fino a poco tempo fa. Pensate a Brad Pitt, che indossava un maglione a V sopra una camicia bianca immacolata, a Michael Douglas in “Basic Instinct” e a Jude Law con le loro magliette a V che sfioravano l’ombelico, indossate con giacche di pelle attillate e pantaloni harem degli All Saints. Oppure ai maglioni a V indossati sopra camicie e cravatte goffamente annodate. Grazie a questi dubbi portavoce, i girocolli a V hanno occupato estremità opposte dello spettro sartoriale denotando da un lato un certo tipo di mascolinità vecchio stile sciatta, dall’altro un geekismo estremo.

Ma ora, una nuova generazione sta adottando i girocolli a V come propri diventando una sorta di dichiarazione di stile anticonformista che si sente sia ribelle che audace. C’è sicuramente la sensazione che gli uomini si sentano meno limitati dalle idee tradizionali di mascolinità, e potrebbe essere che un girocollo profondo sia un altro modo di proiettare uno stile più fluido.