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Lontano dall’immagine di uomini robusti che bevono da corni alle fiere medievali, la più antica bevanda fermentata a base di miele conosciuta, sta vivendo un boom nell’alta cucina spagnola (El Pais)

In Spagna, attirati dalla sua versatilità, dal suo sapore unico e dalla sua connessione con la tradizione e la sostenibilità, sempre più chef lo incorporano nei loro menù, sia come ingrediente sia per abbinamenti sorprendenti. Si può parlare di un viaggio attraverso il tempo e le culture: le pitture rupestri di Teruel e Valencia illustravano già la raccolta del miele 8.000 anni fa. Resti ancora più antichi in Cina confermano il suo consumo in Mesopotamia, nell’America precolombiana e nell’Africa subsahariana. Greci, romani e vichinghi apprezzavano questa bevanda, che fermentava spontaneamente.

Questo ingrediente dalle mille possibilità non lo si apprezza solo come bevanda. Chef come Alberto Ferruz (Bonamb, Xàbia) lo utilizzano come ingrediente in piatti come un brodo di bonito con idromele di cetriolo e pigne. María José Martínez (Lienzo, Valencia) lo infonde con marmellata di pera per un dessert o lo trasforma in zucchero filato liquido. Per Carlos Echapresto (Venta Moncalvillo, Daroca de Rioja), l’idromele è un grande alleato negli abbinamenti. Il suo carattere secco, dolce o semi-dolce lo rende ideale per piatti con verdure amare, marinate, cucina nikkei o giapponese, formaggi e dessert. I fratelli Echapresto, del ristorante Venta Moncalvillo (due stelle Michelin), sono pionieri nella produzione di idromele gourmet. Praticano la transumanza delle arnie per ottenere mieli con caratteristiche diverse. Producono otto tipi di idromele differenti, alcuni dei quali maturati fino a 15 anni.

L’idromele si posiziona come una bevanda con grande potenziale nell’alta cucina spagnola. Il suo sapore unico, la sua versatilità e la sua connessione con la tradizione e la sostenibilità lo rendono un ingrediente ideale per sorprendere i palati più esigenti. L’idromele offre un’alternativa ai vini tradizionali, specialmente per coloro che cercano nuovi sapori o abbinamenti con piatti complessi. La sua produzione artigianale e sostenibile lo rende un’opzione attraente per i ristoranti che cercano prodotti con valori. In definitiva, l’idromele ha lasciato alle spalle la sua immagine di bevanda preistorica per diventare una libagione gourmet che conquista i palati più esigenti dell’alta cucina spagnola.