La scienza e gli ultrasessantenni concordano: la speranza di vita e la qualità della vita aumentano, così come l’età percepita in cui si inizia a essere anziani (El Pais)
Secondo uno studio recente, la vecchiaia inizia sempre più tardi, soprattutto se lo si chiede ai diretti interessati. Un’indagine della American Psychological Association ha rilevato che gli adulti di mezza età e anziani credono che inizi più tardi di quanto i loro coetanei pensassero decenni fa, persino rispetto a quanto loro stessi pensavano all’epoca. Essere vecchi non è più quello di una volta. Lo studio riflette cambiamenti biologici, ma suggerisce anche molto su come concepiamo l’invecchiamento.
Negli ultimi anni, la speranza di vita e la qualità della vita sono aumentate. Questo è andato di pari passo con cambiamenti nella società: le tappe della vita sono state posticipate, a partire dall’emancipazione, dal matrimonio o dalla maternità. E per finire, in molti Paesi, con la pensione, porta d’ingresso ufficiale alla terza età. Forse il concetto sfumato di anziano si è allontanato di qualche anno a causa di questi cambiamenti, suggeriscono i ricercatori. Oppure, in una società che venera la giovinezza, nessuno vuole considerarsi vecchio.
Ma quando si è davvero anziani? A che età si è obiettivamente anziani? I partecipanti allo studio hanno risposto alla domanda tra una e otto volte nel corso di un periodo di 25 anni. Hanno cambiato la loro risposta man mano che invecchiavano, allontanando sempre di più l’inizio della vecchiaia. Alla fine, l’età più menzionata è stata tra i 70 e i 71 anni. In generale, le donne tendono a situare la vecchiaia più tardi rispetto agli uomini. Questo è qualcosa che è stato osservato in passato e che questo studio conferma, con una differenza di 2,4 anni tra i due sessi. Le donne tendono a vivere più a lungo degli uomini, il che potrebbe spiegare questa differenza nella percezione dell’inizio della vecchiaia.