(Boston Globe) Hollywood ha una lunga storia di utilizzo della politica e delle elezioni come fonte di dramma, intrighi e comicità

Nella farsa del 2003 “Head of State,” Chris Rock interpreta un uomo comune di nome Mays Gilliam, un consigliere di Washington, D.C., che viene coinvolto in una cinica manovra per candidarlo alla presidenza. Durante la sua campagna, appare a un evento di wrestling professionale, salendo sul ring per sorridere e salutare. Il candidato improbabile non ha risposto agli attacchi negativi del suo avversario, spiega un commentatore, perché “ha troppa integrità”. Proprio mentre sentiamo queste parole, Gilliam viene colpito all’improvviso da una sedia. Mentre si accascia al tappeto, un gruppo di lottatori minacciosi lo calpesta da tutte le parti. E il pubblico impazzisce. Dite quello che volete sul futuro della democrazia, ma una cosa sembra certa: il sistema americano è riuscito a trasformare il processo di elezione di un leader nazionale in uno spettacolo di proporzioni ridicole. I registi sono affascinati dagli ego smisurati e dalle debolezze fin troppo umane dei politici reali e fittizi da quando esistono i film parlanti. “Gabriel Over the White House” (1933) vedeva Walter Huston nei panni di un presidente americano corrotto e disinteressato che ha un’epifania dopo un incidente quasi fatale. “Mr. Smith va a Washington” (1939) ci ha dato il concetto duraturo della leggerezza sprovveduta necessaria per credere davvero che un funzionario eletto possa fare del bene in questo mondo. Quasi senza eccezioni, i film hanno rappresentato il gioco della politica elettorale in due modi: è ridicolo o minaccioso. Mentre ci si prepara a votare nelle elezioni presidenziali del 2024, ecco una dozzina di film che, nel bene o (soprattutto?) nel male, hanno contribuito a plasmare il discorso politico nazionale.

Head of State 2003

Basato su una commedia vincitrice del Premio Pulitzer e interpretato dal formidabile duo Spencer Tracy e Katharine Hepburn, questo melodramma comico era comunque una delle produzioni meno esaltate di Frank Capra col remake di Chris Rock. Tracy era un magnate che si scalda all’idea di candidarsi alla presidenza. Hepburn era la moglie separata che tenta di salvarlo dalle macchinazioni di una giovane Angela Lansbury.

A Face in the Crowd (Un volto nella folla) 1957

Anni prima di entrare nelle case americane come lo sceriffo Andy Taylor di Mayberry, Andy Griffith interpretava il vagabondo diventato agitatore Larry “Lonesome” Rhodes nella satira esplicita di Elia Kazan. Man mano che Rhodes cresce nella sua celebrità politica, viene smascherato da un microfono caldo, chiamando i suoi devoti “idioti”.

The Manchurian Candidate 2004

Il film di Jonatha Demme immagina un veterano della guerra di Corea che è stato sottoposto al lavaggio del cervello in cattività. Tornato negli Stati Uniti, diventa un operatore politico del tipo più sinistro. Interferenze straniere nella politica interna: verità o finzione?

The Candidate (Il Candidato) 1972

Interpretato da Robert Redford e scritto da un ex speechwriter democratico, questo film ruota attorno a una storia familiare: il candidato poco qualificato (ma fotogenico!) i cui gestori lo considerano un vaso vuoto. Il manifesto del film è un capolavoro di sintesi: il candidato che posa davanti a una grande bandiera americana, soffiando una bolla enorme.

Bob Roberts 1992

Pennsylvania, 1990: un documentarista britannico segue un conservatore in corsa per il Senato durante la campagna elettorale. Il personaggio del titolo interpretato da Tim Robbins prende il populismo con chitarra della controcultura degli anni ‘60 e lo distorce per adattarlo alla sua filosofia di colpevolizzare le vittime. “I tempi stanno cambiando… indietro”, canta Roberts con gioia.

The American President (Il Presidente, una storia d’amore) 1995)

Aaron Sorkin ha detto che ha sviluppato i primi episodi della sua serie TV “The West Wing” usando battute scartate da questo film. Interpretato da Michael Douglas nei panni del leader vedovo del mondo libero, questa commedia romantica leggera riguarda il corteggiamento del presidente con una lobbista (Annette Bening). Diretto da Rob Reiner, che ha dimostrato più di un po’ di interesse per la politica presidenziale.

 Wag the Dog (Sesso e potere) 1997

Per distrarre il pubblico da uno scandalo presidenziale che coinvolge una ragazza minorenne, gli assistenti escogitano una guerra fittizia. Robert De Niro interpreta lo spin doctor con papillon; Dustin Hoffman è il produttore hollywoodiano che mette in scena la “guerra”. Purtroppo, l’espressione “wagging the dog” ha avuto un notevole uso nei veri notiziari negli anni successivi.

Bullworth (Il Senatore) 1998

Da ricordare per la scena imbarazzante in cui Warren Beatty “rappa”, questa storia di un senatore disilluso che dice qualsiasi cosa gli passi per la mente — e guadagna sostegno per questo — suona familiare. In questo caso, il tizio è un liberale vecchio stampo degli anni ’60 che si era rassegnato all’influenza del grande denaro, fino alla sua epifania di “dire la verità”.

 Election 1999

“Chi se ne frega di questa stupida elezione?” dice Tammy Metzler (Jessica Campbell), che si candida contro la perfida Tracy Flick (Reese Witherspoon) per il ruolo di presidente della classe. “Pensi davvero che cambierà qualcosa qui? Renderà una sola persona più intelligente, più felice o più gentile?” Speriamo che questo atteggiamento da sconfitti sia stato sconfitto una volta per tutte.

Man of the Year (L’uomo dell’anno) 2006

Un’altra satira su una candidatura accidentale che diventa fin troppo reale. Il compianto Robin Williams interpreta Tom Dobbs, un comico televisivo che fa “finta di notizie”, fino a quando decide di candidarsi per una carica politica. Il regista Barry Levinson torna nel mondo della politica presidenziale meno di un decennio dopo “Wag the Dog” e circa un decennio prima che un altro personaggio televisivo conquistasse davvero la Casa Bianca.

The Ides of March (Le idi di marzo) 2011

Il ruolo di George Clooney nel convincere Joe Biden a farsi da parte porta nuovo interesse a questo dramma, che Clooney ha co-scritto e diretto. Lo stesso vale per il fatto che la trama include un aborto segreto per un’assistente della campagna. Ryan Gosling interpreta uno stratega coinvolto (che lavora per Clooney, nei panni del potenziale presidente, naturalmente). Il cast stellare include anche Paul Giamatti, Evan Rachel Wood e il compianto Philip Seymour Hoffman.

The Campaign (Candidato a sorpresa) 2012

Con i co-protagonisti Will Ferrell e Zach Galifianakis nei panni di candidati rivali al Congresso, l’umorismo era destinato a essere ampio. Tuttavia, questo film è riuscito a fornire qualche spunto di riflessione, come la disponibilità del rappresentante Cam Brady a compiacere qualunque cosa.