Gli arbitri italiani sembrano essere sono più propensi a sanzionare i giocatori dalla pelle più scura. Lo scopre una ricerca canadese relativa a 12 anni di controlli (dal 2009 al 2019 e quindi prima del Var). Secondo questa ricerca in quel periodo gli arbitri di serie A hanno concesso una media del 20% in più di falli per stagione ai giocatori dalla pelle più scura, con un 11% in più di cartellini gialli e un 16% in più di cartellini rossi.
C’è poi il problema delle tifoserie che incitano e spingono i giocatori a una maggiore animosità se non addirittura a cori razzisti come è capitato in passato ad esempio negli stadi della Lazio e del Verona. Ma non è un problema solo italiano dato che grandi campioni come l’ala brasiliana del Real Madrid, Vinicius Junior, ha subito ripetuti insulti razzisti. In un incontro Vinicius ha individuato un tifoso in tribuna e ne ha preteso l’allontanamento. La gara è stata sospesa, con Vinicius che minacciava di non tornare in campo. Dopo 10 minuti di “trattative” e annunci dello speaker, il gioco è ripreso.
I due ricercatori canadesi, Magistro e Wack, hanno studiato i dati di ogni partita delle stagioni di Serie A tra il 2009 e il 2021 e hanno dichiarato dichiarato che la maggior parte dei Paesi europei raccoglie pochi dati sulla razza, il che rende molto difficile testare il livello di razzismo nel calcio. Molte ricerche si sono basate su categorizzazioni molto imperfette come il Paese di origine, o considerando tutti gli europei come bianchi e tutti gli sudamericani come non bianchi.
Poiché i giocatori potrebbero essere più propensi a commettere falli a seconda della posizione in cui giocano, dei minuti in campo, del numero di interventi difensivi effettuati e del Paese in cui hanno giocato a calcio da bambini, i ricercatori hanno utilizzato un’analisi sofisticata per isolare questi fattori. Il risultato ha mostrato che i giocatori dalla pelle chiara sono stati giudicati colpevoli di una media di 21 falli a stagione rispetto ai 25 dei giocatori dalla pelle più scura.