Caffè quanto mi costerai…

(Times) Quasi certo un rialzo dei prezzi del caffè a causa della siccità in Brasile e del tifone in Vietnam

Le condizioni climatiche estreme mettono a rischio le piantagioni di caffè e potrebbero far lievitare i costi di una tazza di caffè in tutto il mondo. Il prezzo del caffè è destinato a salire a seguito di condizioni meteorologiche avverse che hanno colpito due dei principali paesi produttori: la siccità in Brasile e un tifone mortale in Vietnam. L’impatto di questi eventi sta già scuotendo il mercato globale del caffè, con gli operatori del settore che si aspettano ulteriori rincari nei prossimi mesi. I futures dell’arabica hanno raggiunto il massimo da 13 anni a questa parte, superando i 2,60 dollari per libbra sulla borsa di New York. La causa principale di questo picco è il clima secco che ha interessato il Brasile, il maggior produttore mondiale di caffè arabica. I meteorologi prevedono condizioni più aride del normale per il resto del mese, alimentando le preoccupazioni degli agricoltori e degli investitori. La situazione è particolarmente critica nello stato di Minas Gerais, la principale regione produttrice di caffè del Brasile, responsabile di circa un terzo del raccolto nazionale di arabica. Nelle ultime settimane, la regione ha registrato scarse precipitazioni, secondo l’agenzia meteorologica brasiliana Somar Meteorologia. Questa mancanza di piogge potrebbe compromettere in modo significativo la produzione, influenzando l’offerta globale di caffè.

Anche il Vietnam, il più grande produttore mondiale di caffè robusta, ha subito gravi danni. La scorsa settimana, il tifone Yagi ha devastato il paese, causando la morte di oltre 140 persone e provocando danni ingenti alle piantagioni di caffè. Le ripercussioni del disastro si sono fatte sentire immediatamente sul mercato, portando a un aumento dei prezzi del robusta. Gli esperti del settore stanno monitorando con attenzione la situazione in Brasile, in quanto l’impatto della siccità potrebbe estendersi anche alle colture dei prossimi anni. “Il potenziale del raccolto di arabica 2025/26 è appeso a un filo,” ha dichiarato Carlos Mera, analista di materie prime agricole presso Rabobank. “Le scarse precipitazioni nelle aree di coltivazione dell’arabica giungono in un momento in cui l’industria del caffè sta già affrontando problemi legati alla congestione dei porti in vari paesi, alla carenza globale di container, a interruzioni nella zona del Mar Rosso e a raccolti deludenti in Vietnam”.

L’arabica è il secondo prodotto più commerciato e consumato al mondo, superato solo dal petrolio. Le previsioni indicano che, se la siccità e i disastri naturali continueranno, le aree idonee alla coltivazione del caffè potrebbero ridursi del 50% entro il 2050.