Bagni ghiacciati: una teoria che fa acqua

Screenshot

Il fascino di Wim Hof, l’olandese noto per le sue prodezze estreme come nuotare sotto i ghiacci o salire il Kilimanjaro in bermuda, ha conquistato il mondo. Il suo metodo, esercizi di respirazione, bagni ghiacciati e rafforzamento mentale, promette molto ma i benefici sono reali o solo un’illusione? (Courrier international)

Wim Hof, con oltre 3 milioni di follower sui social, ha trasformato la sua esperienza in un business redditizio. La sua società, Innerfire, offre corsi, libri, app e persino spedizioni con lui. La sua influenza ha portato a un’ondata di popolarità per i bagni ghiacciati, con centri di immersione che spuntano ovunque. Tuttavia, la validità scientifica della sua metodologia è messa in discussione. Seppur alcuni studi dimostrino effetti positivi sul sistema immunitario e sulla resistenza all’insulina, i risultati sono ancora preliminari e non definitivi. Inoltre, l’assenza di protocolli precisi e i potenziali rischi per la salute, come l’ipotermia e l’arresto cardiaco, destano preoccupazione. Ricerche condotte da Matthijs Kox, primo scienziato ad interessarsi a Hof, hanno rilevato una riduzione dell’infiammazione nei soggetti allenati con il metodo rispetto a quelli non allenati. Tuttavia, Kox sottolinea che questi risultati non si applicano alle malattie infiammatorie croniche. Altri studi, come la meta-analisi di James Mercer, indicano potenziali benefici sulla resistenza all’insulina e sulla composizione corporea, ma di lieve entità e non esclusivi della metodologia Hof. Mike Tipton, esperto di fisiologia in acqua fredda, evidenzia la carenza di studi comparativi e l’incertezza sui meccanismi d’azione. Inoltre, sottolinea l’importanza di protocolli precisi e i rischi di immersioni prolungate.

Molti i pericoli da non sottovalutare: l’immersione in acqua ghiacciata può provocare convulsioni muscolari, iperventilazione, vasocostrizione, tremori e ipotermia. I rischi aumentano con le prime immersioni e non sono esclusi annegamenti o perdite di conoscenza. Un giornalista americano ha addirittura registrato diversi decessi associati alla pratica. Per chi, nonostante i rischi, desidera provare i bagni ghiacciati, ecco alcune raccomandazioni: farsi un esame medico preliminare, non stare mai da soli dopo l’ingresso graduale in acqua. Occorre evitare di bagnare il viso all’inizio e uscire dall’acqua dopo 10 minuti anche se ci si sente bene. E nella mezz’ora successiva non guidare.

In conclusione sebbene la metodologia di Wim Hof abbia conquistato un grande seguito, i benefici promessi non sono ancora supportati da prove scientifiche definitive. I rischi per la salute, inoltre, non sono da sottovalutare. Per chi desidera provare i bagni ghiacciati, è fondamentale seguire le opportune precauzioni e non cedere a un’ingiustificata euforia.