(El Mundo) Il suo colore arancione brillante e il suo gusto rinfrescante, agrumato e agrodolce evocano gioia, complicità e calore dei bei momenti della vita

L’Aperol Spritz, un’infusione di molte erbe e radici in una combinazione perfettamente equilibrata, ha un’origine un po’ più cupa rispetto alle situazioni in cui solitamente lo gustiamo. La sua storia risale al 1805, quando dopo le guerre napoleoniche, l’impero austro-ungarico prese possesso del nord Italia. La storia racconta che i soldati austriaci, poco abituati all’alta gradazione dei vini italiani, aggiungevano un po’ d’acqua o “spritz” (spruzzare in tedesco) per diluirli. Questo fu il germe del nome. Lo spritz è anteriore all’Aperol. Risale all’epoca in cui la regione del Veneto era occupata. In quella zona esistevano sorgenti naturali di acqua frizzante. E i soldati, poco abituati al vino italiano, aggiungevano un po’ d’acqua per diluirlo. Un po’ più tardi, nel 1919, nacque l’Aperol a Padova. I fratelli Luigi e Silvio Barbieri presentarono la loro nuova bevanda a una Fiera Internazionale, un aperitivo originale, di colore arancione brillante, fatto con una miscela segreta di ingredienti che include radici ed erbe (rabarbaro, genziana e china), che gli conferisce il suo caratteristico sapore amaro e dolce allo stesso tempo. Ma il vero boom dell’Aperol Spritz in Italia si verificò solo dopo la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1950 apparve in televisione il primo annuncio di Aperol, dove veniva pubblicizzato come “il preferito degli sportivi” per il suo presunto basso contenuto calorico. Il successo commerciale fece sì che la bevanda entrasse nelle abitudini della alta società italiana e, poco a poco, nel resto d’Europa.

Tuttavia, solo quando Campari acquistò l’azienda all’inizio del XXI secolo, questo cocktail raggiunse la fama mondiale. Da allora, prendere un Aperol è diventato un rituale. Il marketing del XXI secolo e i social media lo hanno trasformato in una moda che designa non solo un drink, ma uno stile di vita, un’esperienza di relax e glamour che nasce in quel calice arancione con bollicine leggere ed eleganti. Per il suo colore e sapore, è diventato l’aperitivo dei tramonti, che si beve in tutto il mondo, ma trasporta idealmente al nord Italia, culla di questo drink. I bartender dicono che questa italianissima bevanda è super rinfrescante e con un basso contenuto di alcol. Se l’equilibrio degli ingredienti è corretto, è deliziosa e può creare dipendenza. La pozione perfetta è 3 parti di prosecco, 2 di Aperol e una di soda. Se si cambiano le proporzioni, si rompe l’armonia e diventa molto meno buona.

E cosa possiamo mangiare con questo cocktail? Per la sua combinazione di amarezza e dolcezza, si abbina a una vasta gamma di sapori, dai salati e affumicati ai freschi e agrumati. È ideale con alimenti che consumiamo principalmente prima di mangiare, nell’aperitivo. Formaggi, salumi, bruschette, olive o preparazioni a base di pomodoro. In generale, con ogni tipo di tapas.