(Figaro Magazine) La Scozia che ha storicamente dominato il mercato del single malt è ora affiancata da nuove regioni emergenti, ciascuna con caratteristiche uniche e strategie innovative.
Il mondo del whisky sta vivendo una fase di trasformazione, con nuovi protagonisti che ridefiniscono i confini del settore e promuovono l’unicità dei loro terroir cercando di intaccare il tradizionale predominio scozzese nella produzione del Single Malt. La Scozia continua a mantenere una posizione di rilievo con circa 170 distillerie attive, alcune delle quali con oltre 200 anni di storia, come Glenlivet e Macallan. Nonostante la tradizione, il settore scozzese vede anche una crescita costante, con nuove distillerie in costruzione e innovazioni come il recente “The Cairn” di Gordon & MacPhail. Tuttavia, il mercato sta ampliandosi non solo con single malt, ma anche con blend di grande popolarità grazie a marchi come Johnnie Walker. L’espansione della produzione e la domanda sempre alta sollevano però preoccupazioni per un possibile eccesso di offerta.
L’Irlanda è in ripresa
Dopo una lunga fase di declino, il whiskey irlandese sta vivendo un periodo di forte ripresa, con una decina di nuove distillerie aperte negli ultimi anni, tra cui la nota Tullamore Dew. Alcune distillerie storiche, come Bushmills, stanno lanciando nuove gamme, anche invecchiate per decenni. L’innovazione è trainata anche da figure visionarie come Mark Reynier, fondatore di Waterford, che punta sulla valorizzazione del terroir irlandese, producendo whisky distinti per orzo e luogo di origine. Questa attenzione alla tradizione agricola mira a offrire un whiskey di qualità, che rappresenti appieno il gusto originario irlandese.
Bourbon e Rye a stelle e strisce
Negli Stati Uniti, il whiskey è un retaggio degli immigrati del XVII secolo. Il bourbon e il rye sono le varietà più popolari, caratterizzate rispettivamente da una prevalenza di mais e di segale. Dopo un lungo periodo di standardizzazione guidata da marchi come Jack Daniel’s, il mercato americano sta riscoprendo la diversità dei suoi prodotti. Marchi come Woodford Reserve e Wild Turkey stanno portando avanti il rilancio del rye whiskey, apprezzato per il suo sapore speziato. Anche personaggi noti, come Beyoncé, hanno dato visibilità al rye, contribuendo a un rinnovato interesse tra i consumatori.
I blend unici del Giappone
Il Giappone ha conquistato una posizione di rilievo nel mondo del whisky, grazie alla visione di pionieri come Masataka Taketsuru, che nel 1923 fondò la prima distilleria giapponese ispirata al modello scozzese. I whisky giapponesi, caratterizzati dalla precisione e dall’attenzione per i dettagli, sono ora rinomati a livello mondiale. Marchi come Hibiki e Nikka hanno introdotto il concetto di assemblaggio, utilizzando distillati provenienti da diverse distillerie per creare blend unici. Una recente normativa ora impone che il whisky etichettato come giapponese sia prodotto e invecchiato nel Paese, segnalando un possibile consolidamento dell’identità del whisky giapponese. Tra le innovazioni più interessanti c’è l’uso di botti di sakura e invecchiamento in luoghi particolari, come nelle montagne di Osorakan.