(Paris Match) In un mercato ormai saturo, il settore della profumeria punta sempre di più sul packaging, trasformando i flaconi in veri e propri oggetti di design.

L’aspetto estetico dei flaconi diventa tanto importante quanto il profumo stesso, una strategia pensata per attirare l’attenzione di una generazione giovane, attenta alla qualità visiva e all’esclusività, che domina il mondo dei social network. Nicolas Cloutier, fondatore di Nose, un concept store dedicato ai profumi, afferma: “In negozio, i flaconi dalle forme particolari o con tappi molto elaborati catturano di più l’attenzione del pubblico. L’interesse crescente per la profumeria di nicchia ha probabilmente influenzato anche le grandi maison e le loro recenti proposte”. Le collaborazioni creative e l’attenzione al dettaglio fanno sì che i flaconi diventino pezzi unici, capaci di affascinare i consumatori tanto quanto il profumo stesso. È il caso di Guerlain, che ha affidato all’artista Shourouk Rhaiem l’arricchimento del celebre “Flacon aux abeilles” e della bottiglia Shalimar con migliaia di cristalli Swarovski, creando oggetti che risplendono di scintillanti strass. Anche Louis Vuitton ha scelto di collaborare con l’architetto Frank Gehry per creare i tappi scultorei della collezione “Les Extraits”. Un’altra maison, Loewe, ha unito le forze con il maestro della porcellana Lladro, per realizzare cappucci a forma di fiore, decorati a mano e disponibili in soli 600 esemplari. E ancora Bottega Veneta, con la sua ultima collezione di flaconi in vetro soffiato montati su piedistalli ispirati al marmo dell’architettura veneziana.

L’importanza del packaging affonda le sue radici nei primi giorni della profumeria moderna, con collaborazioni tra case di cristalleria di alto livello come Lalique e Baccarat e celebri profumieri quali Coty, Caron e Guerlain. Tuttavia, oggi le maison di profumeria vanno oltre, con progetti di design unici. Acqua di Parma, ad esempio, ha coinvolto la scultrice e designer di gioielli parigina Annelise Michelson per il suo nuovo profumo Luce di Rosa. Michelson ha creato un tappo e un vassoio scultoreo, edizione limitata e numerata, ispirati alla sua collezione Drapée. “È stato un progetto molto libero,” racconta l’artista, “l’obiettivo era creare un oggetto unico e riconoscibile, realizzato senza limiti di budget con artigiani straordinari. Oggi il flacone è esposto nella mia galleria, come un’opera d’arte a sé stante”.

Questa riscoperta della creatività nel design del profumo entusiasma anche Pierre Dinand, “l’uomo dai 1000 flaconi” e fondatore degli Ateliers Dinand, assieme al nipote Jules, anch’egli designer. “Il nostro obiettivo è sia estetico che ecologico, con flaconi di lusso e ricaricabili, adattati a nuove e più complesse esigenze tecniche,” affermano. Il rispetto per l’ambiente entra a pieno titolo nelle logiche di design, evitando che questi piccoli capolavori finiscano nella spazzatura. Infine, Infiniment Coty Paris, guidata dal cofondatore Nicolas Vu, ha scelto per le sue creazioni un approccio minimalista. Ogni flacone della collezione è stato ideato per poter essere unito agli altri e trasformarsi in una composizione artistica in vetro. La maison invita inoltre artisti a reinventare i flaconi attraverso progetti di “artcycling”, un concetto di riciclo creativo registrato dalla marca, che trasforma i flaconi in opere d’arte, pronte per essere esposte.