(El Pais) All’università di Cambridge si studia come dare una seconda vita al cemento esistente e allo stesso tempo ridurre l’impatto ambientale della sua produzione

La industria delle costruzioni è uno dei settori più inquinanti a livello globale, e gran parte della sua impronta ecologica deriva dall’uso del cemento, un materiale fondamentale nella produzione del calcestruzzo. Nonostante la sua praticità e costo contenuto, la produzione di cemento è una delle principali fonti di emissioni di anidride carbonica (CO₂). Tuttavia, un gruppo di ricercatori dell’Università di Cambridge, guidato da Cyrille Dunant, sta sviluppando una rivoluzionaria tecnica di riciclaggio del cemento che potrebbe ridurre drasticamente il suo impatto ambientale. Il ruolo del cemento nella costruzione e il suo impatto ambientale. Il calcestruzzo, formato da una miscela di sabbia, rocce, acqua e cemento, è uno dei materiali più utilizzati al mondo. Secondo Dunant, si consumano circa 4 miliardi di tonnellate di calcestruzzo ogni anno. Il problema non risiede nel fatto che il cemento sia particolarmente inquinante di per sé, ma piuttosto nelle enormi quantità che vengono prodotte a livello globale. La produzione di cemento è triplicata negli ultimi quarant’anni ed è responsabile del 90% delle emissioni di CO₂ derivanti dall’uso del calcestruzzo. In totale, l’industria delle costruzioni rappresenta circa il 7,5% delle emissioni globali di CO₂.

Ad oggi, non esistono alternative praticabili che possano sostituire il cemento su larga scala, il che rende urgente trovare soluzioni per ridurre la sua impronta di carbonio. Ma c’è un nuovo approccio: riciclare il cemento utilizzando utilizzando i forni elettrici già impiegati per riciclare l’acciaio. Questo metodo non richiede nuove infrastrutture, il che ne facilita l’adozione su larga scala. L’idea innovativa è di sostituire la calce con cemento riciclato, poiché anche questo contiene una notevole quantità di calce, rendendolo ugualmente efficace nel purificare l’acciaio.

In Europa, le normative sul trattamento dei rifiuti da costruzione sono molto rigide, imponendo multe a chi smaltisce il calcestruzzo nelle discariche. Al contrario, negli Stati Uniti, il secondo produttore mondiale di cemento dopo la Cina, le regolamentazioni sono più permissive, permettendo che grandi quantità di rifiuti di calcestruzzo finiscano nelle discariche. La ricerca del team di Cambridge dimostra che è possibile dare una seconda vita al cemento esistente e allo stesso tempo ridurre l’impatto ambientale della sua produzione. Questo rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro il cambiamento climatico, fornendo una soluzione concreta a uno dei maggiori problemi dell’industria delle costruzioni. Man mano che più aziende adotteranno questa tecnologia, il riciclaggio del cemento potrebbe diventare uno standard industriale, contribuendo a trasformare il settore e a raggiungere gli obiettivi globali di riduzione delle emissioni.