Improvvisarsi bartender a casa propria è facile a condizione di rispettare alcune regole fondamentali (Le Monde Magazine)
I bicchieri
Tumbler, highball, collins, coupette, nick & nora, mug, flûte… Come scegliere tra tutte queste forme e capacità diverse? È il tipo di cocktail a determinare la scelta, a seconda che si tratti di un short drink (secco e più alcolico) o di un long drink (allungato con soda, vino frizzante, tè o altro), che necessiti di poco, molto o nessun ghiaccio… Un consiglio: non dimenticare di mettere i bicchieri nel congelatore qualche minuto prima della preparazione. Questo aiuta a raffreddare il liquido, che deve essere servito tra -4°C e 0°C.
Il ghiaccio
È l’elemento chiave, troppo spesso trascurato, di un buon drink. Il ghiaccio ha due ruoli essenziali: raffreddare il mix e controllare la sua diluizione. Meglio riservare un cassetto del congelatore per i cubetti di ghiaccio ed evitare qualsiasi contatto alimentare: non vuoi che i tuoi cocktail abbiano il sapore dei piselli. E preferire il ghiaccio chiaro, puro, compatto e trasparente, apprezzato dai bartender. Inutile andare a procurarsi l’acqua del lago di montagna più vicino. Un’azienda francese, The Nice Company, consegna a domicilio “ovunque in Francia in 24 ore”, indica il suo sito internet. Conservali per i tuoi bicchieri e usa i tuoi cubetti di ghiaccio normali per la preparazione.
L’attrezzatura
Non serve investire in un intero arsenale sofisticato, ma esistono kit con gli strumenti indispensabili. Vale a dire: uno shaker – Boston (in due pezzi) o Cobbler (tre pezzi), non importa -, un bicchiere per mescolare, un jigger (dosatore), un colino (strainer, per filtrare il ghiaccio) e un cucchiaio da bar (barspoon, per mescolare). Preferisci l’acciaio inossidabile, che manterrà meglio la giusta temperatura del mix. Per trovare questo tipo di attrezzatura, i siti internet per professionisti e appassionati non mancano. Ad esempio: La Boutique du Barman, The Cocktailist, Barmen with Attitude, La Boutique du Cocktail…
Il mini-bar
A meno che non prepari sempre lo stesso cocktail, l’ideale è possedere una referenza per ogni categoria di distillati: un whisky, un rum, un gin, una vodka, un cognac, un calvados, ecc. Ma anche alcune liquori francesi imprescindibili (Chartreuse verde, Bénédictine, Salers…), un triple sec, un amaro italiano, un vermouth dolce, un vermouth secco, un aromatic bitters (esaltatore di gusto da non confondere con l’amaro italiano detto anche “bitter”)… Non dimenticare i soft drink, indispensabili per i long drink come per i cocktail analcolici: succhi, sciroppi, mixer (tonic, ginger beer, ginger ale…), sodas, tè o kombucha.
I classici
Alcune ricette sono molto facili da ricordare – ad esempio, il negroni (25 ml di gin, 25 ml di Campari, 25 ml di vermouth dolce) o il dry martini (60 ml di gin, 10 ml di vermouth secco). Per il resto, meglio avere un buon libro a portata di mano.
Il mixaggio
Esistono tre metodi principali, da adattare secondo le ricette. Prima di tutto, lo shaker (shaken cocktails), riservato ai mix contenenti liquidi di densità diverse (succhi, sciroppo, uovo…). Non c’è bisogno di fare giochi di prestigio – alla Tom Cruise -, basta scuoterlo vigorosamente con un movimento avanti e indietro. Per una diluizione perfetta e alla giusta temperatura, la chiave è farlo per 15 secondi. Poi, c’è il bicchiere per mescolare (stirred cocktails), per le ricette contenenti esclusivamente alcol. Versa gli ingredienti, poi il ghiaccio e mescola con il cucchiaio da bar per 30 secondi. Infine, c’è il metodo direttamente nel bicchiere (built cocktails) – il più facile – per i cocktail allungati (gin tonic, moscow mule, spritz…). Aggiungi gli ingredienti precedentemente refrigerati dal volume più piccolo al più grande e mescola solo per tre secondi.
L’olfatto
Come per un vino o un distillato, l’olfatto può essere altrettanto esaltante quanto il bere. Da qui l’importanza di esprimere una scorza di agrume sopra alcuni cocktail come il negroni, il sazerac o l’old fashioned. Prendi un pelapatate di tipo “rasoio” e preleva un pezzo di scorza di qualche centimetro. Tienilo per le due estremità e schiaccia facendo un movimento in avanti proprio sopra il bicchiere pieno. Strofina poi la scorza contro le pareti del bicchiere e guarnisci se necessario. Avviso ai geek, esistono anche profumi commestibili per stimolare il piacere olfattivo di un drink, come le Essentia del marchio italiano Santa Bianca. Annusa… e gusta.