La navigazione a vela sta facendo un grande ritorno? I progetti eolici si moltiplicano nella lotta contro le emissioni di gas serra nel settore marittimo (Le Monde)
Le uniche navi veramente decarbonizzate sono i velieri, ma rappresentano una frazione minima del settore. Stanno sbocciando iniziative dappertutto. Nel nord della Bretagna, il cioccolatiere Grain de Sail ha appena creato un collegamento transatlantico con un cargo a vela di 52 metri di lunghezza, che è partito da Saint-Malo verso New York. A Concarneau (Bretagna), la compagnia Towt sta completando la costruzione di un veliero-cargo di 80 metri che sarà varato quest’anno per trasportare merci su pallet, e non più in container. Altre quattro navi di questo tipo sono in ordine. La società Vela-Sail for Goods, a Bayonne (Pirenei Atlantici), sta completando un trimarano-cargo di 65 metri. Dal 2025, offrirà trasporto merci tra l’Europa e gli Stati Uniti, anche con pallet. In alcuni casi, le vele sono rigide, come quelle del cargo di 89 metri della cooperativa di Marsiglia Windcoop, guidata da Nils Joyeux, l’inventore di Canopée, la nave con otto vele rettangolari utilizzata dal novembre 2023 per trasportare in Guyana i pezzi del razzo Ariane-6. La nave di Windcoop ha due alberi e effettuerà viaggi tra Marsiglia e Madagascar con 1.400 tonnellate di merci a bordo.
Un altro esempio di vela rigida è quella realizzata con pannelli compositi pieghevoli dai Chantiers de l’Atlantique, a Saint-Nazaire, centro importante della costruzione navale francese, e attualmente in installazione su una nave di 136 metri di Neoline, con due alberi basculanti. Lo stesso dispositivo sarà presto montato su una nave da crociera di lusso del gruppo Accor, con tre alberature associate a una propulsione ibrida a gas naturale liquefatto. Altre idee ancora più originali stanno prendendo forma. Ispirata dal parapendio, la start-up Wisamo di Michelin, a Nantes, ha inventato un’ala gonfiabile che può essere issata intorno a un albero telescopico, mediante ventilatori a bassa pressione. È destinata ai portacontainer, ai bulk carrier e ai tanker, come mezzo di propulsione aggiuntivo al motore a combustione. La società Beyond the Sea, sul bacino di Arcachon, sta testando un’ala da kitesurf, una sorta di aquilone di 400 metri quadrati, che potrebbe essere utilizzato per rimorchiare grandi navi riducendo il consumo di fuel oil.
Non è facile calcolare il risparmio ottenuto dall’adozione della vela, poiché dipende molto dalle rotte marittime e dalle condizioni del vento. Il risparmio in Co2 è compreso tra il 2% e il 30% secondo gli studi, il che mostra quanto sia ancora un grande incognita.