Marchi famosi come Loewe, Jacquemus e Jimmy Choo esplorano i limiti del classico “stiletto” e lo rendono un oggetto di grande lusso (La Vanguardia)
Christian Dior ha detto che, se si vuole identificare la vera donna elegante, bisogna prima di tutto guardare le sue scarpe. La moda ha reso la calzatura qualcosa di più di un accessorio pratico, esaltandola come simbolo di status sociale e dandole forme che sfidano le leggi della fisica, in parte, per dimostrare che il suo processo sartoriale e artigianale è un’arte in sé. La ricerca dell’eleganza attraverso un vertiginoso stiletto classico ha lasciato il posto in questa stagione a un’ossessione poco pratica, ma molto più divertente: i grandi marchi del lusso, come Loewe, Jacquemus o Jimmy Choo, sembrano essersi impegnati in una guerra per vedere chi inventa il tacco più stravagante e apparentemente impossibile su cui una modella di 1,80 m può camminare in passerella senza urtarsi.
Era il 2016 quando i fratelli Demna e Guram Gvasalia accesero la miccia di questa tendenza estrema con il lancio in Vetements di una scarpa nera che assomigliava tanto a un accendino. Il genio o la follia – nella moda sono spesso confusi – di quella calzatura ha conquistato il cliente di lusso più giovane e ha portato il marchio ad essere uno dei più popolari e desiderati all’interno del settore. Più tardi, il tacco sotto forma di evidenziatore sarebbe arrivato nelle loro vetrine, che è riuscito a diventare virale, di nuovo senza sforzo apparente, e subito dopo altri marchi, Marni, Dorateymur, Rejina Pyo o Miu Miu, si sono uniti a questa ricerca del tacco impossibile che in questa stagione raggiunge il suo massimo apogeo.
All’interno di questa tendenza ci sono due aspetti marcati: quello delle forme architettoniche e quello del surrealismo. Nel primo ci sono i disegni di aziende come Jacquemus, che attraverso tacchi geometrici e strutturali espande i codici del design calzaturiero e reinventa lo stiletto nella sua forma più classica. Solo qualche mese fa, il designer francese ha presentato un modello con doppio tacco che si è guadagnato il titolo di scarpa più stravagante della stagione primavera/estate 2024.
Ma il secondo gruppo che comprende questa tendenza è legato a un esercizio concettuale molto più profondo e approfondisce discipline come l’arte surrealista attraverso il fashion design. Questo gruppo è guidato dal sarto J. W. Anderson attraverso il suo lavoro a Loewe. Il designer che ha elevato la storica azienda spagnola e l’ha posizionata come uno dei grandi nomi del lusso ha giocato con l’idea di fragilità per diverse stagioni attraverso un elemento legato alla tensione e al peso come il tallone. Così, in passerella hanno sfilato scarpe surreali come sandali con tacco a forma di fiore, candela o, già per arricciare il ricciolo, simulando un uovo rotto. Sulle sue passerelle, è già diventata una tradizione osservare attentamente il passaggio delle modelle attendendo con ansia la sua prossima grande invenzione. L’ultima ha la forma di un pennello. Loewe si è affiancato dalla regina del brand stiletto, Jimmy Choo, che per la sua collezione Autunno/inverno si è ispirato alla forma di una goccia d’acqua per creare i suoi vertiginosi tacchi a spillo. Anche se questa tendenza non è adatta per le strade, anche se alcuni influencer come Blanca Miró o celebrità come Dua Lipa l’hanno indossata in streetstyle, le principali aziende low cost e mid-range, Zara, Mango e Shein tra gli altri, hanno seguito questa moda creando la propria versione del tacco impossibile, con forme sorprendenti come una conchiglia trasparente, sfere impilate o la forma di un cuore.