Arrivano vetro più leggero, alluminio, altri formati e dimensioni adattati ai diversi modelli di consumo. Tutto per conquistare nuovi adepti al Dio Bacco
Immagina che quando apri la tua casella di posta, nella stessa fessura in cui il postino deposita le lettere, trovi una bottiglia di vino. Oppure gli amanti del tempo libero all’aria aperta che assaporano un sorso di vino confezionato in un contenitore di alluminio con tappo a vite in mezzo alla natura. O ancora più difficile: che l’etichetta e il tappo ti dicano quando è il momento ottimale per stappare quella bottiglia riservata a un’occasione speciale. Sono tre veri esempi di packaging innovativo che alcune cantine già commercializzano e che dimostrano l’importanza dell’innovazione in un mondo tradizionale come quello del vino.
Negli ultimi anni il settore è stato pioniere nello sviluppo di progetti innovativi, con diverse iniziative per rispondere a nuove esigenze di consumo, nonché per garantire la tracciabilità del prodotto o le condizioni di conservazione, trasporto o stoccaggio. Inoltre, quel packaging può fornire un valore aggiunto e, quindi, diventare un aspetto differenziante rispetto alla concorrenza. Finora i brand ricorrevano all’etichetta per distinguersi dagli altri, ma questo mondo ha cominciato a cambiare e il packaging sta diventando sempre più importante. C’è unanimità su una cosa: il vetro è stato, è e sarà il contenitore indiscusso per diversi motivi: favorisce l’invecchiamento – e quindi ne allunga la vita – e trasferisce al cliente un’esperienza premium. Nonostante tutto, il settore ha già iniziato a esplorare alternative al vetro, che incide per il 60% sul peso del prodotto e il cui prezzo è salito a causa della crisi globale dell’offerta.
Una delle soluzioni che le cantine hanno adottato è il vetro leggero: in media, il peso delle bottiglie per vino, spumante e spumante è stato ridotto del 15% negli ultimi anni. Ciò significa che l’impronta di carbonio è stata ridotta anche producendo questi contenitori, poiché si consumano meno energia e materie prime, così tanta anidride carbonica non viene rilasciata nell’atmosfera. Insomma, bottiglie leggere e sostenibili che garantiscono in ogni momento la tutela della bevanda e la sua riciclabilità. Il settore condivide questo impegno per l’ambiente senza rinunciare a bottiglie con nuovi design e forme. È il caso, ad esempio, dei contenitori in vetro con texture, che si collegano con l’offerta dei marchi artigianali.
La pandemia ha fatto emergere anche nuove esigenze dei clienti, come il fatto di bere a casa senza sentirsi male, i 376 ml e i formati individuali. di vetro (monoporzione) sono cresciuti negli ultimi due anni. Possono essere una buona formula per attirare i consumatori più giovani, che tendono ad essere più attenti al prezzo, e bevitori occasionali. Sebbene per molti un vino non presentato in vetro sia quasi un’offesa, numerose cantine si sono lasciate alle spalle questi pregiudizi e hanno osato sperimentare nuovi contenitori, forme e dimensioni. Ciò consente loro, ad esempio, di aprirsi a più occasioni di consumo, come avviene nei paesi anglosassoni o scandinavi. In questi luoghi il vino non si limita solo ai pasti o alle feste più o meno formali attorno a una tavola, ma lì questa bevanda viene condivisa all’aria aperta, negli incontri informali, nei barbecue…
Queste circostanze favoriscono l’impulso di imballaggi alternativi come lattine e bag-in-box (composto da un sacchetto con rubinetto in una scatola di cartone), che già esistono ma sono lontane anni luce dal vetro. Il fenomeno delle bevande pronte ha favorito anche la commercializzazione dei vini in lattina, solitamente frizzanti, con l’aggiunta di aromi e miscele. Una perversione per i puristi, ma un’opportunità che il settore dovrebbe sfruttare per raggiungere più persone e conquistare nuovi followers. Il successo dei piccoli formati dovrebbe far espandere ulteriormente il mercato. Molte volte non apri una bottiglia perché sai che non la finirai.
L’innovazione va oltre il packaging e si trasferisce anche alle chiusure dei contenitori, un’altra delle grandi tendenze. Tappi a vite. tappi di sughero. ecologici, chiusure che cambiano colore quando il liquido è in perfette condizioni per la vendita o che assorbono l’ossigeno residuo nella parte alta della bottiglia. Qualcosa di simile accade con le etichette, che includono di tutto, dai codici QR con informazioni sul prodotto, la sua origine e tracciabilità ai materiali termocromici che variano di colore con diversi parametri di temperatura o umidità. E anche bottiglie con tecnologia blockchain che si lega al contenitore stesso per evitare possibili falsi.